E’ detta anche zuppa di pane e in alcune zone semplicemente zuppa. E’ composta da pane raffermo e verdure: patate, pomodori, fagioli, sedano, carote, cipolle e soprattutto cavolo. E’ un piatto tipico della Toscana, in particolare della Montagna Pistoiese e della zona di Firenze. Fa parte dei tipici prodotti della cucina povera toscana. In particolare è necessario che il cavolo sia di tipo verza e nero. Quest’ultimo deve aver “preso il ghiaccio”, ovvero aver subito almeno una gelata invernale, che ne ammorbidisce le foglie. I fagioli possono essere di tipo borlotto o cannellino. Il pane deve essere di tipo toscano e raffermo. Al termine della cottura si aggiunge un filo d’olio extravergine di oliva ed eventualmente delle fette di pane abbrustolite. La ricetta prevede numerose varianti locali, tra cui l’utilizzo della cipolla tritata a crudo, nonché la cottura di cotenne o di “culetti” di prosciutto crudo.
La preparazione della minestra di pane è più rapida rispetto alla più famosa ribollita che subisce ulteriori fasi di cottura.
Ingredienti e dosi per 4 persone
Pane toscano raffermo, 300 gr. di fagioli cannellini (precedentemente bolliti in acqua salata e con un po’ d’olio e 1 pomodoro), mezzo cavolo nero e un quarto di cavolo verza tagliati grossolanamente, 250 gr. di bietole, 1 cipolla rossa tritata, 3 pomodori maturi (o pelati) tagliati grossolanamente, 1 carota, 1 zucchina e 1 porro tagliati a rondelle, 1 costa di sedano a pezzetti, 2 patate, 4 cucchiai di olio evo, prezzemolo, basilico o salvia freschi, sale e pepe, 1 litro di acqua o brodo di carne.
Preparazione
Tritare la cipolla e soffrigerla nell’olio. Aggiungere i pomodori, i fagioli con l’acqua o il brodo di cottura, quindi le verdure.
Salare e pepare Cuocere a fiamma bassa per 2 ore circa, finchè le verdure saranno tenere. Quando il tutto sarà cotto, mettere uno strato di pane in una zuppiera e coprire con la minestra (eventualmente aggiungere altri due strati di pane e minestra).
Al momento di servire: un giro di ottimo olio d’oliva extravergine toscano, sul piattod’assaggio. Può essere gustata fredda o calda.
- Il pane nella cucina povera della Toscana è un ingrediente molto presente: pane come entrata, pane come minestra, pane come dolce, bruschette all’aglio e olio, crostini con fegatini… Nasce nel Rinascimento il pane azzimo, alla corte di Lorenzo de’ Medici come letto a pietanze di carne e di pesce ricche di spezie ed aromi. Le fette di pane venivano poi date al popolo che le usavano per le minestre di pane e la ribollita.