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CucinArch. 2 Capitolo II

Oggi continuiamo il nostro viaggio nella storia della cucina intesa come luogo in cui si preparano i pasti. Nel primo capitolo CucinArch. 2 Capitolo I ci siamo fermati agli albori dell’ambiente cucina, in questo post vi parleremo dello sviluppo che ha avuto l’ambiente cucina nel Medioevo fino ad arrivare all’Ottocento.
Nel Medioevo il focolare si trovava spesso a livello del suolo o leggermente sollevato, in un angolo oppure accanto a una parete; la sua presenza distingueva le abitazioni umane dai fabbricati rurali (stalle e fienili). Il fumo fuoriusciva passando dapprima attraverso aperture sul soffitto e poi raggiungeva l’esterno attraverso una cappa. Nei conventi e nelle fortezze del tardo Medioevo i focolari erano dotati di una grande cappa. Le fortezze e i conventi erano provvisti anche di forni, isolati dalle altre costruzioni, che venivano utilizzati da più aventi diritto.



Solo quando la cottura dei cibi fu separata dal riscaldamento  poté essere creata la stanza di soggiorno, riscaldata da una stufa e libera dal fumo, e la cucina divenire un ambiente a sé. Ciò avvenne a partire dall’undicesimo secolo, anche se in alcune regioni la cucina con più funzioni resistette fino all’epoca moderna. Anche il focolare aperto su cui si appendeva o si poggiava una grande caldaia, mossa per mezzo di un braccio girevole, fu conservato fino al XIX sec. In alcune località il focolare era recintato da un muro; nel XIX sec. Si affermò gradatamente la cucina economica che riduceva il consumo di legna; si trattava di un apparecchio a fornelli chiuso, murato o munito di piastre di ferro, con un tubo per la stufa e uno o più fori per le padelle. L’acqua doveva essere presa dalla fontana, mentre in un angolo della cucina si trovava l’acquaio con uno scarico sulla strada; solo dagli anni 1860-70 le prime cucine di città furono dotate di un allacciamento diretto per l’acqua.  

… continua prossimamente …
 


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