Cookie Swap – #cookieswap2019 #julskitchen

Ho deciso di partecipare non appena ho letto la pagina di Giulia.

è bello leggere le emozioni del Natale.

Da piccola vivevo il Natale con trepidante attesa. E immancabilmente, ogni anno a Natale mi ritrovavo con un bell’Herpes sul mento dovuto all’emozione e allo stress (positivo) del Natale.

L’Herpes per me era sinonimo di vacanze e di Natale.

Da piccola coloravo e disegnavo e realizzavo quantità e quantità di lavoretti.

Crescendo poi producevo regalini per tutti amici e conoscenti. A volte cioccolatini, a volte oggettini per decorare la casa.

Poi sono cresciuta.

I regali ho iniziato a comprarli. Solo per le persone a cui sapevo cosa regalare.

Non più “regali di circostanza”, non più regali perché è bello fare regali a Natale (e in qualsiasi momento dell’anno).

Poi ho letto l’articolo. Sono in un momento di passaggio della vita. Ho pensato fosse una bella occasione per poter riprovare a realizzare qualcosa per qualcun’altro. Al solo scopo di renderlo felice. Almeno spero.

Ho pensato bene a che tipi di biscotti realizzare.

E ho deciso per questi.

I biscotti delle zie

Questa ricetta è direttamente figlia di una ricetta che per me ha il profumo di infanzia, di ritrovi gioiosi con i parenti. Era una torta. In casa veniva chiamata “torta delle zie”, perché era il piatto forte delle zie, che avevano imparato la ricetta da una cugina di Rapolano Terme. La lontana parente aveva un forno e qui produceva la tipica “focaccia di Rapolano”, che io appunto conoscevo come torta delle zie. Mia mamma la cucinava spesso. In realtà mia mamma ha sempre cucinato le torte a mode. Poi passata la moda la ricetta finì nel dimenticatoio. Finché un giorno io e il mio futuro marito, allora fidanzatini partimmo alla volta di Rapolano per rintracciare la famosa cugina, ma soprattutto la famosa ricetta.

Riporto qua la ricetta della torta

Focaccia di Rapolano

Ingredienti:

  • 450 g farina 00
  • 2 uova intere
  • 1 tuorlo
  • 300 g farina di mandorle
  • 300 g zucchero semolato
  • 250 g burro
  • 4 g lievito
  • alchermes
  • crema pasticcera calda

Preparare una frolla col il metodo classico o con il metodo della sabbiatura (ovvero passando nel mixer farina, lievito e burro e poi aggiungendo le uova e il tuorlo e lo zucchero).

Far riposare mezz’ora in frigorifero e poi stendere direttamente sulla carta forno in due grandi dischi alti non più di 5 mm.

Cuocere in forno a 20 minuti a 180°C.

Far raffreddare, adagiare una delle due basi sul piatto da portata e spennellarlo con alchermes.

Versare un’abbondante dose di crema pasticcera calda sulla base e coprire con l’altra base non bagnata.

Far raffreddare, spolverare di zucchero a velo e poi semplicemente sognare!

PS.: questa torta ha un difetto, per me un incubo perché mi costringere a finirla in un batter d’occhio: si sbriciola molto al taglio. Io immediatamente mangio tutti i pezzettini rotti… Ma volendo presentarli in modo più elegante consiglio di realizzare tante piccole focaccine.

***

Non potendo però spedire la torta, vista la presenza della crema pasticcera, ho preparato i biscotti con la base dell’impasto e poi li ho spennellati da un lato con pochissimo alchermes e dall’altro li ho glassati con la zucchero a velo e un goccio alchermes.

I cioccolatini della gioventù (dolci moca al cocco)

Da più grande invece, per gli amici, realizzavo questi. Sono un po’ una via di mezzo tra biscotti e cioccolatini.

Velocissimi da preparare anche in grandissime quantità, riempivo la casa di vassoi a far indurire la cioccolata. Quest’anno ho colto l’occasione e ne ho preparati nuovamente tanti, un po’ per il cookie swap, un po’ la vendita dei dolci del Catechismo e tantissimi per i miei colleghi runner che mi hanno accompagnato nella mia prima (e probabilmente unica) Maratona!

Ingredienti

200 g di farina di cocco (cocco rapé, cocco grattugiato)

200 g cioccolato al latte

200 g cioccolato fondente

45 g di burro

3 cucchiaini di caffè istantaneo

Procedimento

In una padella larga tostare il cocco finché non sarà ben dorato, mescolando continuamente quando la padella entra in temperatura. Attenzione a non lasciare il cocco nella padella calda, continuerà a cuocere fino addirittura a bruciarsi. Io solitamente spengo prima la padella e poi continuo a mescolare anche dopo: prima in continuazione e poi dirandando le mescolate finché non vedo che smette di dorarsi.

Fondere a bagno maria i restanti ingredienti. Spegnere il fuoco e aggiungere alla cioccolata il cocco.

Distribuire dei mucchietti di composto su carta alluminio e raffreddare.

Dice che si conservano fino ad un mese… ma non son mai riuscita a mangiarli tanto in là!

 

Questi invece i biscotti che ho ricevuto (qua il link della ricetta dei ferri di cavallo):

Questi ricevuti da Lilli, del blog “Lilli nel paese delle stoviglie“, in cui ho avuto modo di apprendere del suo meraviglioso progetto, un libro dedicato alle ricette del territorio del Centro Italia del 2016-2017 #ilprofumodeicampi. 

è superfluo aggiungere che dati i miei studi e il recente terremoto del Mugello mi ha colpito molto. Io ho già ordinato una copia, voi che aspettate?!?

Ps Sto aspettando ancora i biscotti di Paola del blog Le cuoche spaesate, ma credo di aver fatto l’errore di dire al postino che stavo aspettando dei biscotti…..

…e poi in un pomeriggio sono arrivati… e sono spariti di nuovo…ma nel frattempo ce l’ho fatta a fargli una foto, un guscio di frolla integrale alle nocciole, un cuore di cioccolata bianca e per accompagnamento una buona tazza di tè dell’Avvento!

 

Grazie ancora Giulia!

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