Buongiorno cari,
Dopo una relativamente lunga assenza rieccomi a pubblicare.
La ricetta di oggi è una “Angel cake”, oltre ad essere meravigliosamente bianca ed elegante nel suo aspetto il suo pregio più grande è quello di essere il dolce ideale per il riciclo di albumi. A chi di voi non è mai capitato di preparare una bella crema pasticcera e ritrovarvi il giorno dopo con una valanga di bianchi che vi piange proprio il cuore di buttare?
Grazie al suo sapore delicato e la sua sofficità è ottima da mangiare sia al naturale che farcita con creme e/o frutta fresca. Ecco qui gli ingredienti:
- 350 gr di albumi
- 350 gr di zucchero
- 160 gr di farina
- un cucchiaio scarso di succo di limone
- 10 gr di cremor tartaro
- un pizzico di sale
Come primo step della nostra angel cake montare i 12 albumi a temperatura ambiente con 200 gr di zucchero, il succo di limone (che li manterrà ben chiari), e il cremor tartaro che , al contrario di quello che si pensa, non è un lievito ma uno stabilizzante che impedirà che la meringa si smonti e la renderà notevolmente più lucida.
è importante che gli albumi non siano freddi altrimenti monteranno molto di meno e più lentamente. Come al solito se avete una planetaria è questo il momento di sfoderarla.
Una volta che sarà tutto ben montato, chiaro e spumoso, fermare la frusta e mescolare insieme le polveri: la farina setacciata, i restanti 150 gr di zucchero e a vostro piacere della vaniglia e scorza di limone. Unire al composto tutto in una volta e amalgamando lentamente con una spatola andando dal basso verso l’alto (OLD BUT GOLD!). Et voilà l’impasto della angel cake è pronto, trasferitelo in uno stampo a ciambella di circa 26 cm di diametro mi raccomando NON IMBURRATO.
Se avete quello apposito per la chiffon cake ancora meglio, in caso contrario riuscirà comunque perfetta. Infornare a 180°C per circo 30 minuti forno statico, sarà pronta quando sulla superficie si formerà una crosticina appena bruna, per stare sicuri però sempre la prova stecchino.
Ultima accortezza finale: fatela raffreddare a testa in giù in modo che, dopo la cottura, non si afflosci al centro, l’ideale sarebbe su un collo di bottiglia o su un bicchiere.
Spero che la ricetta vi sia piaciuta anche perché è stata abbastanza un impresa ardua scriverla sotto le note di “We are the world” gentilmente offerte a ripetizione dal mio intonatissimo papetto. Attendo un vostro feedback, baci.
Favolosa ! Ci provo subito! Sei bravissima, mi piaci un sacco! Stile semplice e comprensibile, vena spiritosa!